giovedì 1 novembre 2012

Così vicino, così lontano


Dialogo di un lettore di libri di carta e di una lettrice di e-book


Mio marito ed io siamo fra quelli che le statistiche considerano lettori forti.
Lui legge solo libri di carta e inchiostro. Io, da qualche mese, anche e-book.
Lui si diverte molto a punzecchiarmi sulla superiorità del suo mezzo di lettura e io, ovviamente, non sono da meno. 

L’odore della carta
Lui – Sì ma vuoi mettere l’odore della carta?
Io –  Certo,  come il delizioso odore di muffa di quel libro che hai comperato in un mercatino e che ha aleggiato per mesi in tutto lo studio. Suvvia puoi fare di meglio

La leggerezza
Io – Vedi  quando siamo andati a Parigi tu nel bagaglio non sei riuscito a portarti dietro nemmeno un libro, io invece col mio kindle in 160 grammi avevo almeno una ventina di libri
Lui – Anche tu puoi fare di meglio. A parte il fatto che alla sera eravamo talmente stanchi da non riuscire a leggere due righe, mi spieghi perché per stare a Parigi cinque giorni hai bisogno di una ventina di libri? Comunque meglio il possesso compulsivo di libri che di scarpe con la suola rossa
Io – Il fatto è che le scarpe con la suola rossa non me le posso permettere

Fra cinquant’anni
Lui - Fra cinquant’anni i miei libri di carta ci saranno ancora, cosa ne sarà dei tuoi e-book?
Io – Francamente me ne infischio (cit.). E poi pensa a quando qualcuno cercherà di rifilare i tuoi libri di carta alla biblioteca e la biblioteca non li vorrà
Lui – Francamente me ne infischio anch’io

Il risparmio
Io – E poi gli e-book costano meno dei libri di carta. E tutti i giorni c’è un’offerta a 99 centesimi o a 1 euro e 99
Lui – Così finisci per comperare libri che magari non ti interessano solo perché sono in offerta e  ti fai condizionare nelle tue letture
Io – O magari in questo modo leggo libri che altrimenti non avrei mai letto. E’ una questione di punti di vista, no?

Sottolineare e annotare
Lui – Quando leggo un libro mi segno i personaggi, prendo appunti, sottolineo
Io – Se tu provassi un e-book ti accorgeresti che puoi fare le stesse cose e molte altre. Puoi ricercare i personaggi e andarti a rileggere tutti i passi in cui appaiono, puoi sottolineare e scrivere note e puoi condividerle in rete

Così vicino così lontano
Lui – Il fatto è che condividi in rete ma io non so cosa leggi. Pensa a quando ci siamo sposati e abbiamo unito le nostre librerie. Pensa a quanti libri ho scoperto perché li hai portati a casa tu e viceversa, o a quanti libri le nostre figlie hanno pescato dagli scaffali. Adesso se volessi leggere un libro che tu stai leggendo col kindle dovrei comperarlo anch'io. Il fatto è che si sposta il mercato da un bene che può essere condiviso, che può passare di mano in mano, a un consumo personale

E in effetti penso a una vacanza nel Salento con 8 volumi con tutti i racconti di Cechov che mai avrei immaginato di leggere, penso alle decine di libri di Pessoa, Saramago, Lobo Antunes che ho portato a casa e fatto leggere, o penso a libri che sto leggendo e che, appoggiati su una mensola in bagno, su un tavolo in salotto, spariscono misteriosamente per riapparire nelle mani di qualcun altro.
Insomma è vero: è semplicissimo condividere in rete attraverso i social network suggerimenti di lettura, impressioni, scambiarsi note e citazioni, diventa più difficile farlo "dal vivo", in tutte quelle occasioni in cui il dialogo, lo scambio nasce dall'avere il libro fra le mani.

13 commenti:

  1. applaudo e condivido. non immagino come si possa esprimerlo meglio. ps: applausi anche al marito eh! ;)

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  2. Sì, in effetti è un bel quadretto della conversazione media sul tema :-)
    Aggiungerei solo un paio di cose.

    Fra cinquant'anni. Fra cinquant'anni i nostri ebook (o come li chiameremo) saranno archiviati su un tale numero di server (di nuvole, di altri oggetti connessi non identificati) da rendere il concetto stesso di conservazione strampalato. Forse, io non lo so, ma nutro questo sospetto.

    Così vicino così lontano. "Il fatto è che si sposta il mercato da un bene che può essere condiviso, che può passare di mano in mano, a un consumo personale". No, che un file sia meno condivisibile di un mattone di carta no! So oggi che cosa stanno leggendo amici e conoscenti di ogni grado e, se non esistessero leggi oscurantiste che lo rendono illegale, potrei godere di forme di condivisione che farebbero letteralmente piovere nel mio pc, ogni volta che lo accendo, decine di titoli. Possibilità di scelta, serendipity, occasioni di scambio e ricchezza collettive sono una certezza, il dubbio sta solo su quanto la rete resterà libera abbastanza da consentire tutto ciò.

    Infine un bel post da leggere, si chiama Il futuro dei lettori, lo leggete su http://aubreymcfato.com/2012/06/22/il-futuro-dei-lettori/ (consigliato in particolare al marito!)

    Virginia

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  3. Finalmente una specie di commedia in poche battute sugli e-books e finalmente lei è pro e lui no (inversione del solito luogo comune che vorrebbe gli uomini più appassionati di giochini tecnologici). Bel dialogo. Molto efficace nel botta e risposta. Ci voleva un po' di ironia e leggerezza per parlare degli e-books, sennò si leggono sempre solo utopie o distopie. Sempre solo a parlare del futuro, mai del presente. Da demistificare: la comodità del sottolineare con gli e-books! Comodo? Macché: tutto il contrario. Bisognerebbe "rifarsi" i polpastrelli. Limarli, per riuscire a sottolineare/evidenziare solo quello che vuoi. Un vero gioco di pazienza. E condividibilissimo il finale: non si possono condividere e-books con le persone vicine se non hanno il reader. Fine della condivisione semplice, fatta con il libro alla mano. Eh, già. È lì che ti volevo. E la pro-book rimane senza risposta. Per forza. Con il reader sei chiuso in una tua dimensione isolata. E così anche in quello sono riusciti a separarti dal tuo ambiente reale. Fantastico, vero? Insomma: gli e-book sono fatti per condividere (semmai capita) tra persone lontane. E con quelle vicine? Niente. Silenzio che sto leggendo. Fine della conversazione. Ci sono solo per gli amici lontani. Ma in fondo, perché no? È meglio così perché a giudicare dai pochi dati che filtrano sulle vendite Amazon o Mondadori gli e-books vanno alla grande tra chi preferisce le cose più commerciali e soprattutto è lì che è nata la pornofiction di massa. Nessuno vede le copertine e la rispettabilità del lettore di e-books è salva. Eh, già, ammettiamolo: nessuno legge Proust in e-books. E neanche Guerra e pace. Non siamo in un mondo ideale. Neanche con gli e-books. Ecco perché preferisco i libri a stampa: sono più adatti a un mondo imperfetto che non ha nessuna voglia di stare a sentire chi gli racconta di utopie ideali del futuro.

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  4. Fra cinquant'anni, Virginia, intravedo due scenari possibili: o sarò su una nuvola anch'io (quei mostri delle mie adorate figlie direbbero in un portacenere) o potrei essere in garage a buttare vhs, dvd, cd e chissà quali altri formati diventati nel frattempo illeggibili.

    La condivisione. Il fatto è che attualmente un file è (legalmente) meno condivisibile di un mattone di carta, tutto qui.

    Più in generale non amo le contrapposizioni Coppi/Bartali, non credo che giovino alla complessità dell'argomento e il mio post era volutamente ironico proprio per questo.
    Insomma non si tratta di stabilire se sia meglio leggere carta o ebook, mi sembra più interessante cercare di capire cosa succede e, soprattutto, continuare a parlare di lettura.
    Quello che vedo, in biblioteca, tutti i giorni, è che spessissimo la conversazione si accende fra gli utenti proprio con un libro fra le mani. C'è il bisogno di sfogliare, guardare le copertine, sleggiucchiare qualche pagina, scambiarsi consigli ed opinioni.

    Pierfranco ti devo smentire: il primo ebook che ho comperato è stato Guerra e Pace. L'avevo anche di carta ma non l'avevo mai letto proprio per il peso. L'ho fatto questa estate al mare. Il mio vicino di ombrellone, dopo anni passati a scambiarci letture, si è vendicato della mia svolta digitale sostenendo che stessi in realtà leggendo la zozze sfumature. Le sfumature, in realtà, le leggeva ad alta voce (praticamente un audiolibro) un'altra vicina di ombrellone ad una amica. Ma questa è un'altra storia.

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  5. Oh, bene. Qualcuno che dice di aver letto Guerra e pace nel formato e-book. Mi piacerebbe sapere in quale edizione e traduzione. Perché questo è un altro problema dell'offerta di e-books (ho scritto: "offerta" perché bisogna sottolineare che da quello dipendiamo): tanti classici magari gratuiti. Ma in che traduzioni e edizioni? E le note? La traduzione Einaudi di Guerra e pace di Enrichetta Carafa D'Andria è la migliore. C'è chi la critica (leggi qui http://ilmucchio.net/showthread.php?t=1331) perché non traduce i dialoghi in francese. Eh, eh: ma la scelta di lasciare quei passi non tradotti serve proprio a restituire il parlato dell'alta società di San Pietroburgo. È come essere seduto invisibile in qui salotti e ascoltare le conversazioni. Bellissimo. Per cui qualcuno preferisce la traduzione Garzanti dove i passi francese sono tradotti :-| Ecco: per queste persone una versione e-book di Guerra e pace con dizionari o addirittura traduzione dei passi allegata in nota potrebbe far comodo. Ma dubito molto che un editore faccia un lavoro simile per una edizione e-book. Questo è un altro aspetto molto deludente dell'attuale offerta (e sottolineo: "offerta") di e-books: sono poco più che file messi a disposizione per chi li vuole e così sia. Zero cura. Prodotto editoriale di qualità infima.

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  6. Edizione Garzanti. Introduzione di Serena Vitale, prefazione di Fausto Malcovati, traduzione di Pietro Zvetermich.
    Dialoghi in francese con traduzione in nota, più una serie di altre note esplicative. Un ebook fatto molto bene sia come apparati che come "impaginazione".
    Credo comunque che il problema della qualità dei libri sia trasversale. Di ebook pessimamente realizzati parlavo qui: http://narrativainbiblioteca.blogspot.it/2012/10/fra-le-righe.html ma anche con la carta non c'è da stare allegri, vogliamo parlare, ad esempio, di Einaudi Stile libero che ti si sfoglia fra le mani, o di refusi, traduzioni approssimative ecc. ecc.?

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  7. Interessante il confronto tra le due edizioni di e-books: quella curata di Guerra e pace e quella malfatta di Tramonto e polvere. Problemi:
    1) come selezionare le edizioni: con i libri di carta lo puoi fare prima dell'acquisto (anche se problemi nascosti chiaramente possono sfuggire ugualmente); con i libri digitali no: o lo compri o non lo vedi e quando lo hai comprato te lo tieni;
    2) come fare a farsi cambiare un e-book mal fatto. Anzi no: la soluzione non può neppure essere il cambio perché semmai dovrebbero rifarlo. Il problema è che in casi simili, se i problemi capitano con edizioni cartacea magari ci sarebbero più persone a protestare.
    Detto questo: sì, chiaro che ci sono un sacco di libri a stampa mal fatti: vuoi dal punto di vista editoriale, vuoi dal punto di vista fisico. Però se il mondo dei libri a stampa mi permette dei confronti tra edizioni. Se voglio fare un confronto tra la traduzione italiana Einaudi del Sogno della camera rossa e quella BUR vado da Feltrinelli, li prendo tutti e due dallo scaffale e li confronto (poi decido che non va bene nessuno dei due e che se proprio volessi quell'e-book l'unica soluzione seria è prendere la molto lodata traduzione inglese Penguins che Amazon vende in formato elettronico, ma questa è un'altra storia). Nel caso degli e-books avrei bisogno quanto meno di un campione gratuito come quello che mette a disposizione Amazon. Però non potrei verificare l'apparato che in caso di romanzi molto complessi conta molto: cose come le note, la lista dei personaggi con le spiegazioni, cose come piantine ecc. ecc.
    Domande:
    1) oltre ad Amazon ci sono altri che regalano un campione gratuito da scaricare? Come succede con gli editori italiani?
    2) che e-reader usi? e che cosa ne pensi?

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  8. Pierfranco non so se può essere considerata una risposta, certamente parziale, a quanto scrivi qui sopra. Ho l'impressione che la cattiva cura editoriale prescinda dalla carta e dall'elettronica:
    http://narrativainbiblioteca.blogspot.it/2012/11/di-refusi-editoriali-scansioni.html

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    1. Ci vorrebbe un osservatorio attento sugli e-books. Non abbiamo davvero bisogno che la qualità editoriale peggiori.

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  9. Molto bello.
    Potrei averlo scritto io. Mio marito fan della carta, io dell'e-book.
    La diatriba non finisce e non finirà mai, così come molte altre. Perchè entrambe le posizioni hanno pro e contro. cd o mp3? windows o Linux? Galaxy o iPhone? eccetera eccetera...
    Alla fine si tratta di scelte. Saranno ammessi i toni accesi quando diventeranno imposizioni.

    Quando al solito stupido commento: "eh ma vuoi mettere l'odore della carta?"
    Odore un corno! Per quel che mi riguarda, a causa delle mie allergie, mi aspetto che il prossimo e-book reader sia mutuabile! :D Ogni volta che sento questa affermazione mi vien voglia di far ingoiare il boccetto del Ventolin a chi l'ha pronunciata! ;-)
    Mi sono convertita all'ebook proprio per l'impossibilità di rileggere i vecchi libri polverosi e ammuffiti. Mi seccano tantissimo però due cose: perché devo comperare un libro due volte? Costa tanta fatica inserire un codice per la versione elettronica? Saremmo contenti in due. E poi, perché non ristampare le vecchie edizioni introvabili?

    Quanto alla condivisione del libro. Non mi importa un fico secco. Non ne presto più. Piuttosto li regalo, tanto il risultato è lo stesso: non ritornano.

    Concludendo mi ritengo una lettrice elettronica moderata. Compro anche libri di carta, per il bunker, nel caso scoppi la 3a guerra mondiale. Non si sa mai, visto come vanno le cose :'(
    Scherzi a parte ;-) i libri a cui tengo di più vorrei averli nelle due versioni. Di solito compro solo la versione elettronica quando penso che non rileggerò quel testo (a volte ci sono anche delle sorprese). Con i cd di musica mi posso fare gli mp3 per l'auto (ebbene si, compero ancora i cd, alla faccia di chi dice che oggigiorno nessuno lo fa più. Dipende dalla musica, IMHO. Idem i libri.), perché quindi non posso avere anche l'epub?

    Per come la vedo io gli editori stanno sbagliando tutto. Per paura e/o ignoranza stanno perdendo molti guadagni. Entrambe le versioni hanno i loro vantaggi. Questi devono essere sfruttati.
    Spero che costoro leggano il tuo post.

    Ciao!

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  10. Che carino questo post :-) Anche io fan dell'ebook (ne ho uno dal 2008, comprato a New York quando ancora in Europa non se ne vedevano) ma affezionatissima alla carta e anche a tutti i supporti precedenti, dalla pergamena al papiro. E' bello amare e condividere i libri in tutti i modi possibili, con amici vicini e lontani.

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  11. Fan sfegatato della carta. Anche io amo quella sinestesia di sensazioni tattili/olfattive/visive che ci restituiscono i libri. Ma poi mi son svegliato. Ho comprato un e-reader. E il mondo è cambiato. Il principio di sindrome da tunnel carpale è scomparso (sono anche un fan sfegatato della lettura a letto sotto montagne di coperte, che i polsi mi perdonino), porto con me quasiasi libro di qualsiasi dimensione senza preoccuparmi del peso e del volume (leggo tanto anche in treno), e il portafoglio ha riscoperto la meravigliosa sensazione di sentirsi un po' più sazio. Un equilibrio fra formato elettronico e cartaceo l'ho trovato: i classici rigorosamente cartacei, per essere coerenti con la categoria a cui appartengono, i contemporanei in formato elettronico, per essere al passo coi tempi e per non pentirmene troppo dopo un'eventuale delusione.
    I miei complimenti per il post. Originale e simpatico

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  12. Sono capitata per caso in questa bella discussione e da fan degli ebook ci tenevo solo a dire: se il marito avesse un suo kindle, potreste anche condividere ;-)

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