domenica 24 febbraio 2013

In modo definitivamente provvisorio o provvisoriamente definitivo?*

*Georges Perec, Brevi note sull'arte e il modo di riordinare i propri libri, Henry Beyle, 2010


In questi giorni su AIB-CUR, il gruppo di discussione dei bibliotecari italiani si parla di collocazioni di letteratura, narrativa poesia, teatro. Il subject della discussione è collocare la letteratura.
Provo a tirare le somme partendo dalle informazioni raccolte nella lista. Con la convinzione che non esista un sistema di collocazione ideale e dato una volta per tutte, che ogni biblioteca sia  un caso a se stante  e che nella scelta del sistema di collocazione da adottare vadano presi in considerazione tantissimi elementi: l'utenza che già frequenta la biblioteca, quella che vorremmo la frequentasse, le tipologie di materiale, la sua consistenza, gli spazi a nostra disposizione, il personale a disposizione per il riordino degli scaffali...



Le citazioni all'inizio di ogni paragrafo sono tratte dal bellissimo libro di Jeannette Winterson, Perchè essere felice quando puoi essere normale?, Mondadori, 2012




L'immagine, Better Bookshelves, è di Grant Snider che ringrazio per avermi permesso di utilizzarla.
Grant Snider, illustratore e cartoonist, pubblica settimanalmente una striscia su Incidental comics, sue illustrazioni sono state pubblicate sul Sunday Book Review, settimanale culturale del New York Times.


Classificazione Decimale Dewey
La classificazione decimale Dewey ammette una certa discrezionalità. È un altro dei suoi punti di forza. Ci salva dalla confusione e ci concede una certa libertà di pensiero
E' probabilmente il sistema ancora oggi più diffuso nelle nostre biblioteche.
Va in qualche modo chiarito un equivoco di fondo:
Il sistema è stato ideato ai fini della catalogazione e dell'indicizzazione ma, sperimentandolo, lo si è trovato altrettanto valido per numerazione e ordinamento di libri e opuscoli nello scaffale. (Melvil Dewey)
Insomma la CDD è un sistema di indicizzazione che può essere usato ai fini della collocazione ma, di fatto, non è un sistema di collocazione.
La collocazione dei materiali a scaffale (e parliamo ovviamente di biblioteche a scaffale aperto, nelle quali gli utenti girano liberamente e hanno la possibilità di prendere in autonomia il materiale) dovrebbe essere un sistema che permetta ai lettori di orientarsi nella maniera più semplice ed immediata possibile.
Insomma, inutile girarci attorno, credo che la CDD per la collocazione della narrativa sia un po' datata.
Fra i suoi vantaggi quello di rimandare a specifiche aree geografiche, a specifici periodi temporali, di mettere insieme autori e critica sugli stessi, ma ai suoi strenui difensori, a quelli che pensano che organizzando il materiale in altra maniera si perdano informazioni (non si perde nulla, è tutto nel catalogo!) faccio una domanda a bruciapelo: fra narrativa danese, finlandese, islandese, norvegese, svedese quale non è collocata a 839 e dove andreste a cercarla? E, soprattutto, quanti dei nostri utenti lo sanno?
Gli svantaggi? Innanzitutto la non immediata comprensione del sistema. Poi se avete un catalogatore virtuoso della classificazione che si diletta nella moltiplicazione della cifre dopo il punto, se le etichette sono piccole e i colleghi che collocano un po' presbiti (non ridete la presbiopia ci accompagnerà dal suo insorgere alla pensione, e si tratta di molti lunghissimi anni) tenere in ordine gli scaffali diventerà un impegno costante e la ricerca di libri collocati fuori posto un assillo quotidiano.

Se nella vostra biblioteca la narrativa è collocata secondo la CDD e pensate di continuare ad utilizzare questo sistema, perché i vostri utenti sono abituati, la conoscono, o per qualsiasi altro motivo, almeno usate la forma ridotta e concedetevi libertà di pensiero per venire incontro alle esigenze dei lettori. (Un piccolissimo esempio, ma se ne potrebbero fare a decine: quell'unico volume con i testi teatrali di Tabucchi, I dialoghi mancati, è più facilmente reperibile dal lettore se lasciato tutto solo nella letteratura drammatica italiana 852.9 o se assieme alle altre opere di narrativa dell'autore 853.9?)


In ordine alfabetico per autore
Non avevo idea di cosa leggere, né da dove cominciare, così decisi di procedere in ordine alfabetico. Grazie a Dio, lei di cognome faceva Austen…
Applicato a tutto il materiale narrativo della biblioteca oppure ad una sua parte (Biblioteca Sala Borsa, ad esempio, colloca in questa maniera quanto pubblicato dopo il 1945), in genere indipendentemente dalla nazionalità degli autori.
Ha il grande vantaggio di essere di immediata comprensione, di semplicissimo utilizzo, è quindi molto adatta a biblioteche di grandi dimensioni, molto frequentate, come appunto Sala Borsa. Alla estrema funzionalità e alla semplicità di riordino fa da contrappunto il fatto di essere un sistema che non offre particolari suggerimenti o suggestioni. Va benissimo per quei lettori che hanno già le idee chiare, che cercano uno specifico libro, meno  per coloro (e sono tanti) che entrano in biblioteca con il vago desiderio di qualcosa da leggere.
Quindi ad un ordinamento alfabetico bisognerebbe sempre accompagnare una nutrita e rinnovata serie di proposte di lettura, suggerimenti, vetrine tematiche.


Per generi
I Gialli avevano l’etichetta bianca, ma la bibliotecaria non avrebbe mai catalogato romanzi di Raymond Chandler o di Patricia Highsmith sotto quella voce: erano opere letterarie, così come Moby Dick non era un Racconto di Mare e Jane Eyre non era un Romanzo d’Amore.
Si tratta di individuare alcuni generi letterari (Rosa, Giallo, Fantasy, Fantascienza, Romanzi storici ecc) e di collocare il materiale in ordine alfabetico per autore in scaffali specifici.
E' un sistema generalmente molto apprezzato dagli utenti che possono muoversi liberamente nella scelta all'interno del genere da loro preferito ma che, proprio per questo, può risultare a volte un po' costrittivo.
Mi spiego meglio con un esempio. Nella biblioteca nella quale lavoro la narrativa è collocata seguendo la CDD in maniera piuttosto rigida (niente forme ridotte, insomma niente sconti). Sono poi stati individuati tre generi (Giallo, Rosa e Fantastico che unisce Fantasy e Fantascienza) i cui libri sono stati disposti in ordine alfabetico in scaffali specifici posti all'ingresso della grande sala che ospita la sezione prestito.
Ovviamente questi scaffali riscuotono un considerevole successo, sia per la semplicità di utilizzo che per la loro posizione vicina all'ingresso e vicina alla postazione dei bibliotecari,  ma in qualche modo costringono i lettori a muoversi esclusivamente al loro interno, ingabbiandoli in quello specifico genere e non invogliandoli a cercare o provare altre cose.
Segnalo la Biblioteca Marsilio Ficino di Figline Valdarno che è organizzata per generi e che è riuscita a riportare questa articolazione anche nell'Opac fornendo un ulteriore strumento a disposizione dei lettori.


A pois, sì insomma coi bollini colorati
Così, i Romanzi d’Amore erano contrassegnati da un’etichetta rosa ... I Racconti di Mare subivano la stessa sorte, però avevano l’etichetta verde. L’Horror aveva l’etichetta nera.
All'interno di un ordinamento prestabilito,  la CDD o  l'ordine alfabetico, ad esempio,  si individuano  alcuni generi o temi di particolare rilevanza e li si evidenziano con etichette o bollini di colori diversi. Da una parte c'è il vantaggio di mantenere un ordinamento prestabilito, dall'altra quella di potere, con un colpo d'occhio individuare materiali specifici che possono anche essere utilizzati per esposizioni, vetrine tematiche, suggerimenti di lettura.
Ovviamente il numero dei generi individuati, e quindi dei bollini colorati, non potrà essere elevatissimo per evitare un effetto carnevalesco forse allegro e simpatico ma certamente poco intelligibile


A tre livelli
"..andrò a fare due chiacchiere con la bibliotecaria. E in ogni caso non sei obbligata a leggere seguendo l'ordine alfabetico."  Provai a spiegarle che avevo bisogno di un ordine...
L'organizzazione del materiale sul modello della biblioteca a tre livelli prevede un settore che viene definito di ingresso, vicinanza, prossimità all'utente che va ad aggiungersi a quello a scaffale a aperto e al magazzino. In questo primo settore i materiali non vengono collocati secondo la CDD o altro sistema, ma in maniera di essere quanto più possibile vicini alle esigenze, ai desideri e alle curiosità dei lettori. E quindi materia, temi, argomenti specifici, insomma tutto quello che può venire incontro a quegli interessi che vengono definiti fluttuanti, vaghi, non identificati.
E' un sistema di collocazione che favorisce la serendipità, incoraggia il browsing, suscita suggestioni e rende la biblioteca estremamente amichevole. E' anche un sistema che presuppone un grande livello di consapevolezza dei bibliotecari per far sì che la zona di vicinanza sia sempre vitale e allettante.
Applicato  dalla Biblioteca di Rubiera , in una delle sue ultime articolazioni, quella della biblioteca frattale o cangiante, e dalla Biblioteca San Giorgio di Pistoia col suo sistema delle passeggiate narrative e dei "fili" fra le opere.

lunedì 11 febbraio 2013

Pensare, classificare, collocare

Sto leggendo, immagino come molti oggi, le notizie sulle dimissioni del Papa sulle pagine web dei principali quotidiani italiani. Tutti, ovviamente, riportano la notizia in home page ma fanno scelte diverse, e interessanti per gli approfondimenti.
Il Corriere della Sera, La Stampa e Il Fatto Quotidiano rimandano alle pagine della Cronaca, La Repubblica agli Esteri, Il Giornale agli Interni.  Sole 24 ore e Libero rimandano ad una sezione Italia (in entrambi i casi non esiste la voce Cronaca)
L'Unità ecumenicamente spalma le notizie un po' in Italia e un po' in Mondo. Il Secolo d'Italia, infine, distribuisce gli articoli in Politica, in Società e in Cultura (con un pezzo sul precedente di Celestino V).
Per dirla da bibliotecari c'è un po' di confusione in materia di classificazione e di collocazione.
E siccome ho sempre pensato, come dice Joyce Saricks, che i libri vanno collocati là dove il lettore si aspetta di trovarli (cito a memoria), se le dimissioni del Papa fossero un libro in quale scaffale lo metteremmo?