mercoledì 5 febbraio 2014

Self publishing, self promotion, self control please

Negli ultimi quattro giorni un signore che legge questo blog mi ha mandato una trentina di mail per invitarmi a leggere la sua prima e, al momento, ultima opera letteraria, autopubblicata.
Non si tratta di un errore del computer, non so un invio multiplo, o di una circostanza casuale, ponete che il gatto abbia passeggiato inavvertitamente sulla tastiera spingendo una trentina di volte il tasto invio, ma di una strategia ben precisa: le mail sono differenti ad alcune è allegato un booktrailer della durata di parecchi minuti, ad altre uno spot più breve, in altre vi è un semplice invito, in altre ancora una richiesta di recensione.
Ora a parte il fatto che, come ho già scritto tempo fa, non accetto consigli di lettura dagli sconosciuti e non scrivo recensioni, vorrei chiarire alcune cose:

- gentile signore non è che siccome, come lei stesso ha ammesso, legge il mio blog, ritiene che io debba contraccambiare leggendo il suo ebook? Abbia pazienza, se per caso fosse incorso in questo equivoco, smetta di leggermi e siamo pari.

- non pensa sarebbe il caso di cominciare a scrivere un altro romanzo? Basta con la promozione del primo. Si concentri accenda il computer, ma stacchi la connessione internet, e cominci a scrivere. poi dopo la prima stesura legga e riscriva, legga e riscriva. E' un lavoro duro, può durare anni, non si distragga e soprattutto, nel frattempo, non spedisca mail.

- dove ha pescato la sua strategia di autopromozione? Dagli operatori dei call center? Quelli che telefonano proprio quando stai per scolare la pasta o mentre stai per uscire di casa già in ritardo?
Pensa veramente che se non leggo il suo ebook dopo la prima mail abbia qualche voglia di leggerlo dopo che me ne ha spedite 10, 20 o 30?
A questo punto se anche il suo libro fosse l'ultimo rimasto sulla terra non lo leggerei. Leggerei piuttosto il bugiardino del flurbiprofene, l'orario del treno (lo faceva anche Proust, self publisher anche lui) il manuale di istruzioni della lavastoviglie.

Ma siccome voglio esser costruttiva chiedo a quelli che fanno scuola di self publishing: ma la mettete vero nei vostri corsi una parte su come promuoversi senza molestare?
Se mi chiamate vi vengo ad aiutare. Faccio il caso umano: la vittima di stalking letterario.

martedì 4 febbraio 2014

Parabole e favole

Ovvero di come non si faccia altra che parlare dell'importanza della conoscenza, della cultura, dei libri e poi...


In questi giorni ho fatto una piccola vacanza a Roma con la mia figlia undicenne.
Siamo passate davanti a Montecitorio, al Senato, questa mattina dalla fontana di Trevi siamo salite lungo la Via Dataria fino al Quirinale.
Insomma, lo confesso, sentivo anche aleggiare un certo spirito civico e un po' di compiacimento materno mentre parlavamo di camera alta, di camera bassa, del posto dove si discutono le leggi, del governo, del ruolo del presidente.
Abbiamo concluso la vacanza prendendo l'autobus per la stazione davanti al palazzo della foto, il Cremlino del Testaccio, così chiamato perché negli anni sessanta ospitava  una gloriosa sede del Pci  mentre oggi ospita le abitazioni di Enrico Letta e Giuliano Ferrara. E come parabola della sinistra direi che ci siamo.
(Ovviamente sono stata in "visita" al Cremlino romano non in quanto luogo istituzionale, o fan di Letta o di Ferrara, semplicemente alloggiavo a pochi metri di distanza)

In treno il ritorno alla realtà. Leggendo le notizie apprendo nell'ordine che:

1 - Il presidente Napolitano ha tenuto un discorso a Strasburgo nel corso del quale ha, fra l'altro,
affermato: "occorre investire in conoscenza, ricerca, preparazione dei giovani" (fonte un po' così: i fastidiosissimi tabelloni delle stazioni che trasmettono pubblicità, musica e una serie di notizie)

2 - Si parla (Corriere della sera e Repubblica) di aumentare considerevolmente la tassa su smartphone, tablet, e tutti quei dispositivi tecnologici dotati di memoria (quindi anche chiavette usb, hard disk ecc.). E potete scommetterci che c'è di mezzo la Siae. Ed è vero che per il momento hanno smentito, ma ci stanno lavorando.

3 - La possibilità di detrarre dai propri redditi le spese effettuate per l'acquisto di libri (per carità solo di carta), il cosiddetto bonus libri si è appena trasformato in un bonus librai, visto che a beneficiarne saranno gli esercizi commerciali che, a loro volta dovranno riconoscere uno sconto del 19% agli acquirenti, e non più i singoli cittadini.
Primo firmatario dell'emendamento un deputato del Pd, così per completezza di informazione. Nell'articolo del Sole 24 ore tutti i dettagli, nel post di Mantellini, Libri e cialtroni, la storia e gli "alti ideali" che avevano ispirato il provvedimento originario.

La prossima volta andiamo in vacanza ad Eurodisney, lì sono più seri, le favole le raccontano meglio.