venerdì 23 novembre 2018

prendi la posizione più comoda





Prendi la posizione più comoda: seduto, sdraiato, raggomitolato, coricato. Coricato sulla schiena, su un fianco, sulla pancia. In poltrona, sul divano, sulla sedia a dondolo, sulla sedia a sdraio, sul pouf. Sull'amaca, se hai un'amaca. Sul letto, naturalmente, o dentro il letto. Puoi anche metterti a testa in giù, in posizione yoga, Col libro capovolto, si capisce
Italo Calvino, Se una notte d'inverno un viaggiatore


Noi, in biblioteca, facciamo questa cosa molto semplice. Leggiamo ad alta voce ai ragazzi della scuola media.
Vengono loro in biblioteca o, molto più spesso, andiamo noi a scuola e in due o tre per un ora leggiamo ad alta voce.
Così, semplicemente. Scegliamo delle storie, le presentiamo e cominciamo a leggere.
L'aumentare dell'età (la mia) non scalfisce il mio entusiasmo per questo lavoro (o meglio per la sua pratica quotidiana) ma mi rende un po' più cinica e disillusa sui risultati, così mi chiedo sempre se le cose che facciamo siano utili per promuovere la lettura, se le nostre voci, se quell'ora passata insieme lasceranno una traccia, anche piccolissima.
Sono contenta quando mi riferiscono che qualcuno dei ragazzini incontrati a scuola è venuto in biblioteca, magari per la prima volta, e ha scelto proprio uno dei libri che abbiamo letto qualche giorno prima, ma mi sembra sempre poco, mi sembra sempre il minimo.


Ieri mattina ero a leggere in una piccola scuola di una frazione qui vicina. Avevo finito la mia parte e così mi son messa a guardare attentamente 25 undicenni intenti ad ascoltare Giorgio, il mio collega.
E un po' per volta li ho visti prendere la posizione più comoda. Seduti, solo seduti perché questo è permesso a scuola, si sono allungati con un braccio sul banco, la testa nell'incavo del gomito o sorretta dalla mano appoggiata sulla guancia, qualcuno ha messo i piedi sulla sedia e si è abbracciato le ginocchia. Si son fatti più fermi e silenziosi, gli occhi grandi, la bocca appena aperta.
Sono crollati tutti, uno dopo l'altro, anche che quelli che ci hanno accolto dicendo che a loro non piace leggere, che preferiscono andare in bicicletta, anche quello che che ci ha detto che il bello dell'andare in bicicletta è che mentre lo fai proprio non puoi leggere.
Ci han messo un po' più tempo, si sono agitati un po' sulle sedie, ma alla fine Giorgio li ha lasciati tutti lì a chiedersi se Bully farà in tempo a incassare il biglietto della lotteria.
E anche una bibliotecaria un po' cinica e disillusa è tornata al lavoro più contenta, anche se Giorgio non ha detto nemmeno a me come va a finire il libro.