domenica 7 ottobre 2012

fra le righe

Qualche giorno in viaggio fra Toscana e Romagna ho finito di leggere Tramonto e polvere di Lansdale. In e-book.
Un inizio decisamente folgorante e poi una storia ben congegnata e furbetta, continue strizzatine d'occhio al lettore, insomma niente di particolare ma comunque una lettura piacevole per un viaggio in treno, pensavo, prima di affrontare l'ultima parte del romanzo: pastrocchiata, confusa e a tratti di difficile comprensione.
Ho dato la colpa alla stanchezza e ho provato a rileggere le ultime pagine con più attenzione, concentrandomi, ma la sensazione di confusione è rimasta.
Eppure dovrebbe essere la parte più avvincente: il ritmo si fa più serrato, ci si avvicina allo scontro finale fra "buoni" e "cattivi". Se fossimo in un un film vedremmo un montaggio alternato delle loro azioni: i buoni che si nascondono, i cattivi che scoprono il loro nascondiglio, i buoni che scappano, i cattivi che li inseguono...
Nell'e-book invece una lunghissima descrizione degli eventi senza soluzione di continuità senza comprendere, a volte, dove ci si trova e con chi.
Poi ho capito e per esserne certa ieri ho cercato il libro cartaceo in biblioteca e ho avuto la conferma.
Nell'e-book mancano le interlinee vuote che separano i paragrafi. Spazi che sono fondamentali perché introducono al cambio di scena e di prospettiva, rallentano il ritmo della narrazione proprio quando è al suo culmine per poi farlo ripartire con più slancio. Spazi che sono dei veri e propri respiri profondi.
E nell'e-book non ci sono.
Sciatteria, negligenza, vera propria incapacità di che ha confezionato l'edizione elettronica? Non saprei, probabilmente un misto di tutto questo, certamente scarso rispetto per il lettore e per lo scrittore ed anche scarso rispetto per il proprio lavoro.

Sollecitudine e amore, amore ci vuole al lavoro (Elio Pagliarani, La ragazza Carla)

1 commento:

  1. Importanza del paratesto. Ovvero ignoranza delle giovani generazioni dei "nuovi mestieri del digitale".
    Serena
    PS: obbligatorio scrivere al fornitore per lamentela. che poi si rifaccia con l'editore del digitale (se è un fornitore serio, e ne conosco almeno uno, Simplicissimus Book Farm di Antonio Tombolini. lui è uno che non la fa passare sotto l'uscio)

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