mercoledì 14 novembre 2012

Di refusi editoriali, scansioni bruttissime e del mio profondo scontento

Gentile Elisabetta Sgarbi,

qualche giorno fa ho acquistato un e-book della Bompiani, la casa editrice da lei diretta: John Steinbeck, L’inverno del nostro scontento. Un grande autore, la traduzione di Luciano Bianciardi, una casa editrice prestigiosa, pensavo di andare sul sicuro.
E invece un disastro. Nel solo primo capitolo almeno cinque refusi. Difficile imputarli all’e-book,  avevo già letto la pessima versione  elettronica di Storia della mia gente di Nesi con salti di righe, paragrafi non allineati, punteggiatura ballerina.
In questo caso si tratta di accenti (cercò invece di cerco, li invece di ), parole incomprensibili (Fiu invece di Più, sfamo invece di siamo) un misterioso ri. chiuse.
Insomma sono andata a vedere l’edizione cartacea (Tascabili Bompiani 2011) dove ho ritrovato esattamente gli stessi errori.
A questo punto (i bibliotecari son tipi pignolini) negli scaffali di casa mia ho trovato una bella edizione Oscar Mondadori di mio marito (che ovviamente se la ride). Senza errori ma con alcune particolarità: quello che nel 2011 è un cercò accentato nel  1966 era un cerco con la o con una sbavatura tipografica, il misterioso ri. chiuse deriva da un richiuse con la lineetta  dopo la prima sillaba che segnala l’andare a capo.
Mi pare evidente che l’edizione Bompiani sia stata creata, e creata malamente, scansionando una precedente edizione Mondadori, io non so se sia una pratica diffusa, so solo che in questo modo si offendono Steinbeck, Bianciardi, e tutti i lettori che come me hanno acquistato il libro.
Gentile Elisabetta Sgarbi non so se leggerà mai questa mia nota, proverò a postarla anche sul suo forum, ma vedo che è fermo al 2010 e, mi perdoni, c’è qualche refuso anche lì.
La saluto con alcuni commenti  lasciati dai lettori de L’inverno del nostro scontento su Anobii
nota all'editore:
caro signor bornpiani, quando peròe il file con il testo di un libro che vuole ripubblicare e lo recupera da una scansione di una oopia veccbia, abbia il buon cuore di far passare il r sultato attraverso un correttore autornatico, almeno. 
Attenzione: questa edizione è piena zeppa di errori di stampa e refusi 
l'edizione in questione e piena di una valanga di errori di battitura ... sfiancante 
E' stata una lettura noiosa e difficile soprattutto per i numerosi refusi presenti nell'edizione de I Tascabili Bompiani: in alcuni punti era difficile anche capire il senso della frase. 
Quest'edizione Bompiani, inoltre, è piena di refusi e fastidiosi errori di stampa.

3 commenti:

  1. Ottima la lettera alla Bompiani sui refusi in Steinbeck. Finalmente qualcuno che fa la recensione sugli e-books anche dal punto di vista della leggibilità pura e semplice del testo. Come rilevi il problema non è nato con gli e-books, ma è ormai antico di circa 10 anni: è nato quando le case editrici hanno adottato la scansione e l'OCR per creare le collane economiche che quindi con quel sistema rischiavano di avere molti refusi. Per quanto riguarda gli e-books, quando sono una ripubblicazione di testi precedenti agli anni '90, quando cioè né l'autore né i redattori della casa editrice lavoravano con il computer, allora il rischio di avere brutti testi c'è. Sarebbe bello poter fare delle comparazioni sulle edizioni elettroniche di opere come per es. quelle di Pasolini, Moravia, Calvino, ecc. e vedere quali editori si comportano bene nel creare l'e-book con cura. Servirebbe proprio un osservatorio attento sugli e-books che possa aiutare nelle scelte. Putroppo non c'è proprio, al momento. Ma per farlo nascere sarebbe indispensabile convincere le case editrici a inviare copie omaggio di e-books per la recensione. Come si fa per i libri cartacei. Se non si fa ancora per gli e-books è perché l'editoria digitale è ancora nel far west? Si direbbe di sì e per questo servirebbe meno entusiamo acritico nei confronti degli e-books, meno entusiamo e più critica attenta.

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    1. Gentile Sig. Minsenti,
      esiste un mestiere che richiede fatica e competenza e si chiama correttore di bozze, nato quando chi voleva leggere qualcosa non si accontentava solo di leggere, ma cercava una cura all'interno del testo. Se invece che far fare volontariato a tutti si pensasse un attimo a valorizzare professionisti e professioni che esistono da secoli, sarebbe più facile per tutti.
      Cordiali saluti,
      un correttore

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  2. Il problema della "cattiva tipografia digitale" è molto sentito da noi che leggiamo eBook da svariati lustri. L'osservatorio citato da Pierfranco esiste, ed è l'eBook Club Italia, che cerca di educare gli Editori a usare negli eBook la stessa cura che abitualmente mette nel cartaceo (anche se in questo caso sembra che anche il cartaceo sia orrido!)
    Invito tutti a segnalarci orrori di questo genere, cercheremo di difendere i diritti di tutti i Lettori che si vedono rifilare spazzatura al costo di un libro.

    Luke
    eBook Club Italia
    http://ebci.it

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