giovedì 29 marzo 2012

The wall

Sia chiaro non credo che uno spot pubblicitario di 31 secondi sia in grado di folgorare i non lettori come San Paolo sulla via di Damasco, credo tuttavia sia degno di nota vedere come i pubblicitari che hanno curato il nuovo video sulla promozione della lettura, realizzato per il Centro per il libro e la lettura, siano riusciti a concentrare in così poco tempo tante idee distorte e anche dannose sul libro, i lettori e le biblioteche.
C'è un uomo che è convinto che il muro sia solo un insieme di mattoni, per scoprire che è anche un fondamentale della pallavolo va in edicola (evidentemente il suo giornalaio di fiducia pratica questo sport e gli spiega un paio di cose) poi si incurisice e finisce in libreria dove scopre altri muri  e per saperne di più approda in biblioteca. Lo spot termina con la frase "più leggi più sai leggere la realtà"
Molti hanno già notato la contraddizione di una campagna ministeriale che cita le biblioteche per ultime dopo edicole e  librerie, e non è solo una questione di piazzamenti, di ordine di citazione. A me infastidisce molto, anzi mi fa proprio arrabbiare, questa idea che la biblioteca sia il posto a cui accedere se si è così rompiscatole da volerne sapere di più, se i canali commerciali non ci bastano e non invece  il luogo "che rende prontamente disponibile per i suoi utenti ogni genere di conoscenza e informazione".
E poi la lettura. La lettura che serve, quella utile, quella che fa acquisire informazioni, quella che educa, quella che insegna quella che non fa perdere tempoperchè finalizzata, insomma quella di taglio scolastico, la sua visione più ovvia, banale e conosciuta.
Non una parola sulla lettura di piacere e il piacere della lettura, sul suo fascino, sulla lettura come perdita di tempo e riappropiazione del proprio tempo, sulla lettura come gesto d'amore.
Solo chi non ha letto libri, frequentato biblioteche può aver concepito una campagna pubblicitaria di questo tipo, persone alle quali evidentemente è mancata quella che Bartezzaghi chiama, in un bell'articolo su Repubblica di domenica scorsa, attitudine imitativa: leggo se ti vedo leggere.
Qualora volessero cominciare potrebbero provare con il  libro di Luca Ferrieri, La lettura spiegata a chi non legge. Si imbatterebbero in parole come contagio, passaparola, nascita, bellezza, respiro, altro che muri!

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