giovedì 11 maggio 2017

La piaga della Biblioteca Saffi è il traffico!

Sono passata alla Biblioteca Saffi l'altro pomeriggio. Ho lavorato lì fino a pochi mesi fa e da sempre, dai tempi del liceo, è stata la "mia" biblioteca. 
Insomma c'era una grossa novità, il cartello della foto qui a fianco affisso praticamente dappertutto. Mi ha fatto molto piacere leggerlo. Ho pensato che se la direzione aveva tempo per occuparsi (per quanto con toni da dittatura distopica)  di queste cose voleva dire che tutti gli altri problemi erano erano stati risolti. Mi sono guardata meglio attorno e ho visto che invece tutto sembrava ancora esattamente come tre mesi fa, quando me ne sono andata.

Chiusa oltre  metà della biblioteca per crolli di arellato avvenuti ormai non so nemmeno quanti anni fa, personale sempre più stanco, frustrato, demotivato, nessuna valorizzazione delle loro competenze, nessuna formazione o aggiornamento,  acquisti di novità librarie a dir poco imbarazzanti  e fatti senza nessun criterio, interi scaffali montati su ruote e spostati in deposito per far spazio alla solita ridda di iniziative  affastellate senza logica e progettazione. (Per carità roba di poco conto, giusto tutta la letteratura russa, quella spagnola, portoghese, greca e latina, che vuoi che sia). Nessuna, idea, nessun progetto, un semplice e stanco tirare avanti.

Allora mi è venuto in mente il film Johnny Stecchino, quando lo zio Dante spiega a  Johnny che "la terza e più grave di queste piaghe che veramente diffama la Sicilia e in patticolare Palemmo agli occhi de' mondo... hee... lei ha già capito, è inutile che io glielo dica... mi veggogno a dillo... è il traffico!"

Sì insomma la piaga più grave della Biblioteca Saffi è evidentemente il traffico di ringraziamenti rivolti a singoli bibliotecari che si sono prodigati nell'aiutare i gentili utenti.

Mi astengo da qualsiasi considerazione. Ne hanno fatte di bellissime molte, moltissime persone che hanno condiviso la foto del cartello che stamattina ho pubblicato su facebook. (Le leggete qui)
Alcune indignate, molte ironiche (una risata li seppellirà, e in effetti nell'attesa ci stiamo divertendo molto) un effetto l'hanno avuto: far rimuovere (solo) quel cartello.

Una postilla
Non pubblico, ovviamente, mail private. Ma, visto che sono stata accusata di divulgare questi comportamenti a danno dell'immagine della biblioteca, vorrei ricordare una piccola basilare distinzione fra causa ed effetto. L'immagine della biblioteca è rovinata da questi comportamenti e da chi li mette in atto. Non da chi li divulga. Peraltro, senza la divulgazione, quel cartello sarebbe ancora lì

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