mercoledì 3 giugno 2015

Cookie love

Non mi è chiaro se anche chi ha un blog deve assoggettarsi a quella colossale corbelleria che è la cookie law.
Comunque non ho difficoltà a dichiarare che colei che sporadicamente scrive questo blog fa uso non sporadico di cookie. Quando ha tempo autoprodotti, in ogni caso di vario tipo. Che utilizza i cookie per raccogliere informazioni sulle persone, dal momento che diffida grandemente di chi non ama e non consuma cookie, biscotti e dolcetti in genere.

E siccome in questo blog si parla di narrativa, anche in romanzi e racconti si fa grande uso di biscotti.
Ovviamente viene subito in mente la madeleine di Proust intinta nell'infuso di tiglio. Ed anche Alice che nella tana del coniglio trova un biscotto con la scritta "mangiami" e dopo averlo assaggiato diventa gigantesca. Ed Hansel e Gretel che si sfamano con la casetta di biscotto della strega e l'omino di pan di zenzero della tradizione inglese mangiato dalla volpe.
Il protagonista di Dolcezza, nei Sillabari di Parise, passeggia per Venezia e assapora la dolcezza, velata di malinconia, dell'esistenza gustando dei kipferl di pasta di mandorle in un caffè in piazza San Marco.
E i biscotti ai semi di papavero più volte citati ne La famiglia Karnowski rimandano alla terra d'origine lontana e alle tradizioni così come alla tradizione si rifà anche la preparazione dei gueffus di pasta di mandorle in Accabadora.
Nel racconto Furto in pasticceria, in Ultimo viene il corvo, gli improbabili ladri penetrati in pasticceria per rubare i soldi della cassa, si fanno distrarre da torte, paste, biscotti, savoiardi e amaretti e restano sgomenti davanti all'idea di "dover scappare prima d’aver assaggiato tutte le qualità di dolci"
In Guerra e Pace invece il più piccolo dei fratelli Rostov, Petja, si fa largo fra la calca per riuscire ad agguantare uno dei biscotti che lo zar, dal balcone, lancia alla folla. "Non sapeva perché, ma sentiva di aver bisogno di prendere uno di quei biscotti dalle mani dello zar e di non potervi rinunziare a nessun costo".

E poi le scatole di biscotti, come quella di Norvegian Wood "Hai presente quelle scatole di latta con i biscotti assortiti? Ci sono sempre quelli che ti piacciono e quelli che no. Quando cominci a prendere subito tutti quelli buoni, poi rimangono solo quelli che non ti piacciono. È quello che penso sempre io nei momenti di crisi. Meglio che mi tolgo questi cattivi di mezzo, poi tutto andrà bene. Perciò la vita è una scatola di biscotti"
O la scatola di biscotti al cioccolato che Cookie Boy, abilissimo topo d'appartamento, lascia come firma di ogni suo colpo, nei romanzi di Ed McBain della serie dell'87° distretto.
O, per finire, le scatole di latta dei biscotti SAIWA che riportano le parole di D'annunzio (che si dice essere anche l'inventore dell'acronimo Società Accomandita Industria Wafer e Affini)
"Queste vostre novissime scatole di biscotti fini superano in finezza e in bontà le migliori di Inghilterra.
Son troppo squisite per me.
Vi ringrazio, Vi lodo
Vittoriale, 11 marzo 1929 – GdA – marinaio”

Marcel Proust, Alla Ricerca del tempo perduto, Mondadori "I meridiani", 1983
Lewis Carroll, Alice nel paese delle meraviglie, Garzanti 1993
Goffredo Parise, Sillabari, Adelphi, 2004
Israel Joshua Singer, La famiglia Karnowski, Adelphi, 2013
Michela Murgia, Accabadora, Mondadori, 2009
Italo Calvino, Ultimo viene il corvo, Mondadori, 1994
Lev Tolstoj, Guerra e pace, Garzanti 1994
Haruki Murakami, Norvegian Wood
Ed McBain, romanzi della serie dell'87° distretto

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