domenica 20 luglio 2014

Scriversi addosso

Ho fatto un giro in spiaggia oggi, sotto gli ombrelloni, per sbirciare cosa leggesse la gente. Risultato sconsolante: in tutto il bagno due libri di Malvaldi, uno della Casati Modignani, uno della Lackberg, alcune riviste di gossip, del tutto assenti i quotidiani. Il mio vicino di ombrellone leggeva un flipback Mondadori quella cosa che si legge in verticale e si sfoglia con una sola mano e che, secondo gli strateghi di Segrate costituisce "la soluzione perfetta per chi persegue il piacere della lettura su carta nelle pieghe di uno stile di vita sempre più incalzante e dinamico". A parte che io dopo  termini come stile di vita incalzante e dinamico mi immagino la pubblicità di un deodorante o di un multivitaminico, magari di uno yogurt probiotico, non sapevo che gli stili di vita li facessero con le pieghe e che nelle pieghe si annidasse il piacere della lettura. E forse questo benedetto piacere della lettura si annida e nasconde così bene che non ha nessuna voglia di farsi trovare e perseguire da slogan così insulsi e banali,

Ma ritorniamo alle letture da spiaggia: pochi libri, pochissimi, ma molto da leggere: tatuati sulle schiene e sulle pance, sugli avambracci e sui polpacci, sulle cosce e sulle mani versi, frasi, motti, aforismi, intere poesie.
Ho riconosciuto un paio di citazioni da Shakespeare, un immancabile pensiero dal Piccolo Principe, frasi da Baci Perugina, pensieri sconnessi, qualcosa che riecheggiava Neruda.
Insomma io non capisco bene questo desiderio di scriversi addosso, di farsi leggere, di farsi libro. Una signora mi ha detto che si tatua frasi che le ricordano momenti particolari della vita. Che incide sulla pelle quello che l'ha incisa dentro. Ho pensato che non è molto diverso da quello che succede a molti quando leggono: cercano nei libri (o magari non lo cercano,  ma lo trovano, quasi per caso, oppure lo cercano ma non sanno che lo stanno cercando) quello che la vita ha loro inciso dentro e lo portano alla superficie

Magari cercherò di capire meglio leggendo qualche libro sui tatuaggi. E guardando un paio di film come
Alabama Monroe e Nemici per la pelle

1 commento:

  1. a proposito

    http://www.internazionale.it/vignette/the-new-yorker/2014/07/18/07/

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