Forse è una mia impressione ma mi sembra che, da quando si
parla con una cera insistenza di e-book, e da quando a un certo punto qualcuno
inevitabilmente interviene dicendo “ah, ma il profumo dei libri, l’odore della
carta”, sia aumentato il numero dei
libri, in particolare di romanzi, che nel titolo fanno riferimento proprio al
profumo, all’odore.
Mi sono divertita a fare una piccola ricerca. Tutto sembra
essere partito nel 2008 con il grande successo
de Il profumo del pane alla lavanda di Sarah Addison Allen (tit. originale
Garden spells)
Sono poi seguiti ( occhio ai titoli originali, quasi mai “profumati”):
Il profumo di spezie proibite (Ishq and mushd, letteralmente amore e odore) di Priya
Basil, Il profumo delle foglie di limone (Lo que esconde tu nombre) di Clara Sánchez, Il profumo della farina
calda di Armido Malvolti, Il profumo del tè e dell'amore (Friends, lovers and
other indiscretions ) di Fiona Neill, Il profumo dei fiori in Iraq (Sweet dates
in Basra) di Jessica Jiji e Il profumo della rugiada all'alba (The dew breaker )
di Edwidge Danticat. E ancora Le trappole del profumo di Yousef Al-Mohaimeed, pubblicato in lingua inglese col titolo di Wolves of the crescent moon, e in francese con quello di Loin de cet enfer. E infine il profumo della cannella, quello dell’erba, quello del ghiaccio e anche quello
dell’anima.
Insomma poca fantasia e tante imitazioni con le copertine, ma anche coi titoli
non è che le cose vadano molto meglio.
Nessun commento:
Posta un commento