sabato 14 gennaio 2012

Copertina che vince non si cambia

Elisabetta, collega bibliotecaria a Mestre, mi segnala questa raccolta fotografica Copertine a confronto, quando la narrativa si imita, apparsa oggi su Repubblica.it, dicendomi scherzosamente che le ricorda qualche cosa.
Le ricorda un corso che ho tenuto nel mese di dicembre a Pordenone durante il quale si è parlato anche della fatica per bibliotecari e lettori di orientarsi in un mercato ipertrofico ma spesso privo di fantasia, sempre pronto a cavalcare il successo del momento ma scarsamente innovativo.
Più dei dati, che pure sono estremamente significativi, credo che le immagini ripetitive e sempre simili delle copertine siano illuminanti per testimoniare la scarsità di idee e la pigrizia mentale di buona parte degli editori.
Quella di La solitudine dei numeri primi può essere definita la madre di tutte le copertine per lo sterminato numero di imitazioni che ha generato, e Giordano stesso in una intervista le riconosce un ruolo non secondario nel successo del suo libro: "Credo che ci sia stato un concorso di cause. Anche di cause che con il libro in sé hanno poco a che fare. Ad esempio, la copertina. Sa quante persone, durante le presentazioni del libro, mi hanno detto di essere state indotte ad acquistarlo da quello sguardo in copertina".

Le immagini pubblicate da Repubblica provengono dal bellissimo blog di una "libraia di provincia" copertinedi libri ed è tutto dedicato alla scoperta di copie e imitazioni, ma merita una visita attenta anche lecopertine della Fondazione Elia Spallanzani

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