martedì 27 dicembre 2011

La signora in giallo

Quando arriva in biblioteca una delle tante accanitissime lettrici di romanzi gialli (le signore in giallo, o le signore omicidi) è subito panico.
Una in particolare è in grado di scatenare la nostra ansia. Metodica: porta con sé un quadernetto verde su cui annota tutte le letture e guai a proporle un libro letto anche una decina di anni prima. Seriale: non appena scopre un nuovo scrittore non è contenta fino a quando non ha letto tutti i suoi scritti. Voracissima: i libri non li legge, li divora in poche ore e, ovviamente, ha moltissimo tempo libero.
Con l'ondata di giallisti nordici abbiamo tirato un sospiro di sollievo, ma è durato poco.  Non è disposta a provare altri tipi di letture "voglio andare a letto tranquilla sapendo che l'assassino è stato scoperto". Camilleri, Carlotto, Christie, Doody, Doyle, Lackberg, Markaris, Malvaldi, ha letto tutto. Non sappiamo più cosa suggerirle.
E' in momenti come questi che avremmo bisogno di qualche strumento di reference in grado di aiutarci nei suggerimenti di lettura.
Da qualche mese sono iscritta alla mailing list Fiction_L, della  Morton Grove Public Library, in Illinois.
Quello che colpisce immediatamente è lo spirito estremamente pratico, di servizio della lista alla quale i bibliotecari statunitensi si rivolgono considerandola, e spesso chiamandola, big brain. Un gigantesco cervello collettivo capace di individuare un romanzo di cui il lettore ricorda a malapena l'immagine di copertina, o vagamente la trama, ultimamente si è cercato a lungo un libro il cui protagonista era un detective con l'hobby del surf, un altro nel quale una famiglia di cowboy era coinvolta in un misterioso omicidio.
Ma oltre a rispondere alla domande difficili, "stumper", il big brain stila elenchi di libri su temi specifici, elenchi di libri che secondo i bibliotecari meritano di essere letti, elenchi di readalike.
La lista ha anche un archivio consultabile e una pagina nella quale confluiscono, indicizzati, i materiali più interessanti provenienti dalle varie discussioni. Si possono fare ricerche per generi, protagonisti, luoghi, soggetti, autori. Uno strumento insomma che è andato accrescendosi di anno in anno e che è ricchissimo di informazioni, suggerimenti, idee.
Mi è capitato ultimamente di parlarne con alcuni bibliotecari in Friuli e in Lazio e ho notato che quando si parla di mezzi concreti che possano aiutare nella pratica quotidiana di readers' advisory l'interesse è subito altissimo e che ciò di cui i bibliotecari sentono maggiormente la mancanza è la condivisione delle esperienze e la capacità di fare rete.
Raccogliendo il suggerimento di una collega  di Trieste: proviamo a contarci? Proviamo a fare qualcosa?

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