sabato 18 febbraio 2012

Don Chisciotte, i roghi di libri e i pinguini

Stefano Parise in Geografia del pregiudizio, racconta due episodi di cui si è parlato molto in questi giorni: le dichiarazioni di Michele Emiliano, sindaco Pd di Bari, sulla inutilità delle biblioteche comunali e il tentativo di Matteo Salvini, esponente della Lega Nord, di ritirare dalle biblioteche milanesi il libro Storia di una Famiglia. Perchè hai due mamme?
Non c'è nulla da aggiungere alle parole di Parise, quelle del blog ma anche quelle del suo libro Dieci buoni motivi per andare in biblioteca, se non che questi due episodi sono gli ultimi di una serie che comincia ad allungarsi pericolosamente.
Vado a memoria ma ricordo la proposta di eliminare dagli scaffali i libri di tutti gli scrittori firmatari dell'appello pro Battisti, a partire da Saviano,  la cancellazione di abbonamenti al quotidiano La Repubblica. E ancora, più recenti, il singolare escamotage dei militanti della Lega di prendere a prestito ripetutamente L'idiota in politica. Antropologia della Lega Nord, per non farlo leggere ad altri. Ed infine, a inizio mese, il tentativo di messa al bando del libro di Altan, Piccolo uovo, storia di un uovo che alla ricerca dei genitori perfetti si imbatte in una coppia di pinguini omosessuali.
La geografia del pregiudizio, ma questo non consola, sembra essere piuttosto diffusa se è vero che negli Stati Uniti tutti gli anni, l'ultima settimana di settembre, si tiene la Banned Books Week. Una serie di manifestazioni alle quali partecipano biblioteche, librerie, scuole per celebrare la libertà di lettura e richiamare l'attenzione proprio su quei libri per i quali, per varie ragioni, è stata proposta la censura.
Scorrendo la lista dei libri messi all'indice nel 2010 trovo, fra gli altri, Il mondo nuovo di Huxley, la serie Twilight e il libro per bambini E con Tango siamo in tre, storia di un uovo covato da due pinguini maschi.
Insomma ce l'hanno tutti coi pinguini!

Nel sesto capitolo del Don Chisciotte il curato e il barbiere entrano nella biblioteca del cavaliere e scelgono i libri che, ritenuti responsabili della sua pazzia, dovranno essere bruciati. La governante che li accompagna porta acqua benedetta  ed aspersorio e: "ne asperga la stanza, che non ci sia qualcuno di quei maghi di cui sono pieni questi libri, che tenti d'incantarci." Qualche secolo dopo si pensa ancora che i libri possano plagiare, attentare alle virtù, portare a forme di pazzia.
Nella parte finale del Don Chisciotte di Pabst, l'hidalgo muore proprio mentre vengono bruciati i suoi libri . L'ultima inquadratura ha però un colpo di scena imprevisto: con un montaggio a ritroso, dalle ceneri e dalle fiamme si riforma intatto un libro, proprio il Don Chisciotte di Cervantes.

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