sabato 24 agosto 2013

Avanguardie artistiche

L'artista statunitense Jesse England ha creato un esemplare cartaceo della propria copia elettronica di 1984. L'ha fatto fotocopiando ogni singola schermata del proprio e-reader e facendo rilegare il tutto.
Nel 2009 Amazon rimosse dagli e-reader copie del romanzo 1984 di Orwell che erano state messe in vendita ad un prezzo scontato da un editore che non aveva i diritti per farlo. Questo ebook di carta è un modo per riflettere sui cambiamenti dei media digitali.
Vorrei ricordare che anche noi a Forlì abbiamo avuto le nostre avanguardie artistiche: l'uomo che rilegava Wikipedia e la donna che stampava gli e-mail book.
E che, modestamente, siamo stati i primi a parlarne in queste pagine, insomma in queste che sarebbero pagine se qualcuno le stampasse.

lunedì 12 agosto 2013

Pesci d'agosto

Il Corriere della sera di ieri, 10 agosto, pubblica la allarmante notizia della presenza nelle acque della Svezia meridionale del Pacu, il pesce "mangia-testicoli". Inutile spendere parole sulla qualità dell'articolo, sul fact- checking (non più di 5 minuti di ricerche su internet permettono di avere più di un dubbio sul fatto che questo simpatico animaletto abbia effettivamente l'abitudine di cibarsi di testicoli). Insomma siamo quasi a ferragosto e i giornali dovranno pur riempire le loro pagine con qualche notizia "leggera"!
Interessanti anche i commenti all'articolo, in particolare quelli che citano come fonte autorevole la voce di Wikipedia dedicata al pacu perché "almeno è scritta con le references come un articolo scientifico". Fonte ritenuta autorevole sia per dimostrare l'esistenza del pesce che le sue stravaganti abitudini alimentari, peccato che in questo caso la nota rimandi ad un articolo di un tabloid inglese in un cortocircuito disinformativo che si autoalimenta.
Comunque tutta questa storia del Pacu mi ha fatto venire in mente un romanzo letto qualche anno fa: Gli uomini delfino. Un intrigo sudamericano dello scrittore Australiano Torsten Krol.
I componenti di una famiglia tedesca, in fuga dopo il crollo del nazismo, si trovano in mezzo alla foresta amazzonica, accolti come semidei da una tribù primitiva.
Ad un certo punto di una storia piuttosto intricata fa la sua comparsa un piccolo pesce, il candirù, "un minuscolo membro della famiglia dei pescigatto. Altrimenti noti come pesci stuzzicadenti. Vive nelle branchie, ma soprattutto nella cloaca di pesci più grandi. [...] il candirù è attratto dall'odore dell' acido urico. Se ti capitasse di orinare mentre nuoti, ogni candirù nelle vicinanze salterebbe nel flusso della tua urina e risalirebbe fino all'uretra. Da lì estenderebbe le sue spine, per aggrapparsi forte, bloccandoti completamente l'uretra. [...] L'unico rimedio, si dice, è l'amputazione del pene".
Dal momento che il candirù nel libro di Krol ha una funzione ben specifica, che è quella di essere lo strumento di mutazione, di cambiamento di uno dei protagonisti, pensavo che la sua natura fosse puramente immaginaria, insomma che non fosse altro che un'invenzione, ed anche particolarmente fantasiosa, dello scrittore australiano.
Invece esiste veramente e la sua storia ha parecchie analogie con quella del pacu. In entrambi i casi a due pesci effettivamente esistenti sono state attribuite caratteristiche non vere ma particolarmente inquietanti.
Solo che nel caso del candirù queste inquetudini sono state raccontate dalla penna di Krol, ma anche quella di William S. Burroughs, Il pasto nudo, di Michael Cordy, Il manoscritto di Dio, di Douglas Preston, Il codice, di Julian Barnes, Una storia del mondo in 10 capitoli e mezzo e sono entrate anche in un'episodio di Grey's Anatomy.
Il povero pesce pacu, invece, finora ha incontrato solo la penna di un cronista in una calda giornata d'agosto.

Se poi i pesci fantastici non vi hanno ancora stancato nel Manuale di zoologia fantastica di Borges potete trovare il centoteste, il pesce-hua, gli uomini marini, gli ittiocentauri, ovviamente le sirene e, anche se pesce non è, lo zaratan.

giovedì 8 agosto 2013

I dintorni di Amazon

Ci sono libri  che ci colpiscono profondamente e che, dopo averli letti, continuiamo a desiderare tenere sotto mano per consultarli, rileggerne qualche pagina.
Per me uno di questi è Soglie. I dintorni del testo, di Gérard Genette. L'ho incontrato grazie ad un esame universitario e mi è dispiaciuto subito non poterlo acquistare. Pubblicato presso Einaudi nel 1989, ristampato nel 2008,  è da tempo esaurito.
L'ho cercato nelle librerie della mia città, Forlì, a Bologna, Ravenna, nei mercatini, nei negozi di remainders (quando ancora esistevano), nei siti di vendita online, ma senza nessun risultato.
Poi due giorni fa, mentre scrivevo il post precedente e mi rammaricavo di non averlo fra le mani, ho scoperto in maniera assolutamente casuale che su Amazon ce ne erano in vendita alcune copie.
Martedì sera dopo le 10 è partito il mio ordine e questa mattina poco dopo mezzogiorno è arrivato il libro. Un volume in perfette condizioni del 1989 recuperato, immagino, in chissà quale magazzino e che nessuno era riuscito a procurarmi negli ultimi 4 anni.
Insomma io su Amazon continuo a pensarla esattamente come un anno fa (Monopolio)

Poi potrei parlarvi anche del corriere che questa mattina non trovandomi a casa è ripassato una seconda volta. Continuando a non trovarmi mi ha telefonato per accordarci sulla consegna e ha avuto la pazienza di aspettare che tornassi. (Era tenuto solo a passare due volte in due giornate diverse e a lasciare cartolina nella cassetta delle lettere). Mentre lo ringraziavo mi ha risposto che quando qualcuno ordina un libro, generalmente ha piacere di riceverlo il più presto possibile per cominciare subito a leggerlo.

Dimenticavo: su Amazon ci sono ancora in vendita 5 copie di Soglie. Fateci un pensierino!

martedì 6 agosto 2013

L'uomo che legge solo libri di carta, il paratesto e Geronimo Stilton

L'uomo che legge solo libri di carta gongolava l'altro giorno.
Gli raccontavo che stavo leggendo Molto forte, incredibilmente vicino e che la versione in ebook non rende la complessità formale del libro: pagine con scritte originariamente colorate, lettere, fotografie, disegni, pagine semivuote e altre affollatissime finiscono per essere scarsamente leggibili con l'ereader, col rischio di compromettere il senso dell'intero romanzo.
Incuriosita sono andata a cercare il libro di carta (e ho anche controllato la versione per tablet) per farmi un'idea, per capire cosa mi fossi persa.
Se volete un parere argomentato che trovo condivisibile potete leggere Adattamenti giudiziosi. Extremely Loud&Incredibly Close tra romanzo e film di Umberto Mazzei, in 404: File not found che dice, fra l'altro,
Escludendo la patina di sperimentalismo e gli “effetti speciali” tipografici – che non adempiono alcuna funzione specifica, non aggiungono alcun surplus di senso apprezzabile...
Se invece volete un parere più radicale confesso che certe pagine mi ricordano quelle dei libri di Geronimo Stilton e credo che assolvano alla stessa funzione: strizzate d'occhio un po' furbette all'indirizzo del lettore.
Insomma alla fine non credo che  la lettura del libro di carta avrebbe aggiunto qualcosa, Foer stesso, in questa intervista, afferma che
Se questa scrittura può sembrare differente o sperimentale, non è perché io voglia fare sperimentalismo , ma perché voglio scrivere nel modo che può risultare più utile per me, non sento alcun tipo di obbligo per la forma .
Restano comunque  aperte due questioni: come affrontano gli editori digitali i problemi del paratesto (in questo caso direi in nessun modo) e se gli scrittori, nel momento in cui scrivono, cominciano a porsi il  il problema della versione digitale del loro libro.

Puntate precedenti:
1   Così vicino, così lontano. Dialogo di un lettore di libri di carta e di una lettrice di e-book
2   Legàmi. Tragedia in due, tre battute, di un lettore di libri di carta e di una lettrice di e-book
3   Guerra e pace fra un lettore di libri di carta e una lettrice di ebook
4   Le brugole e l'uomo che legge solo libri di carta


Lettura consigliata: Gérard Genette: Soglie. I dintorni del testo, Einaudi, 1989