venerdì 27 dicembre 2019

Breve elenco di persone e personaggi che hanno fatto una brutta fine per colpa dei libri e della lettura.
Ad uso di quanti credono nella biblioterapia, nella bibliofarmacologia o pensano semplicemenete che i libri facciano bene

Paolo e Francesca
a dir il vero i problemi li hanno avuti per aver smesso di leggere, quel giorno più non vi leggemmo avante, ma è indubbio che se non avessero nemmeno cominciato non si sarebbero messi nei guai.


Don Chisciotte
 ... che pel soverchio leggere (libri di cavalleria) e per il poco dormire gli s'indebolì il cervello, e addio buon giudizio e alla fine gli parve conveniente e necessario... di farsi cavaliere errante.


Madame Bovary
che era convinta di capire, leggendo romanzi rosa, cosa si intendesse di preciso nella vita con le parole felicità, passione ed ebbrezza, che le erano sembrate così belle nei libri. Poi sappiamo tutti come è andata a finire.

I monaci del Nome della Rosa
che muoiono per aver sfogliato il manoscritto avvelenato del secondo volume della Poetica di Aristotele.

Jeanette Winterson
che si ostina a leggere, nonostante la madre glielo proibisca (il guaio di un libro è che non sai mai quello che puoi trovarci dentro), nasconde i libri sotto il materasso, la madre li scopre e finisce tutto in uno spettacolare rogo in giardino.
Tuto questo succede in Perché essere felice quando puoi essere normale, un po' autobiografia, un po' romanzo.

L'unico personaggio del racconto Continuità dei Parchi di Cortázar
che si immedesima un po' troppo nella lettura e...
Se volete sapere cosa succede trovate il racconto nella raccolta Fine del gioco, oppure qui potete ascoltarlo letto dall'autore.

Paul Sheldon e Annie Wilkes
Lui fa lo scrittore e ha ucciso Misery, lei fa la lettrice e si arrabbia molto per la morte di Misery e vuole che Paul la riporti in vita. E sono guai per tutti e due. (Stephen King, Misery, naturalmente)

Antoine Boulard, notaio
Antoine Marie Henri Boulard, notaio parigino vissuto tra la seconda metà del Settecento e i primi dell’Ottocento, è stato un accanito bibliomane. Nel corso della sua esistenza ha accumulato oltre 500.000 libri. 
Quando gli viene chiesto di fermarsi, di smettere di acquistare libri, promette di farlo ma, nel giro di poco tempo si ammala, perde l'appetito, le forze, non si alza più dal letto. 
Guarisce solo ricominciando a riacquistare libri.
Alla sua morte tutti volumi accumulati vennero venduti in una serie di aste

Lord William Russell e François Courvoisier
Siamo nel 1840 e una mattina Lord William Russell viene trovato ucciso, con la gola tagliata, nel letto di casa sua. Si pensa subito ad una rapina finita male, manca infatti dell'argenteria, ma poco dopo viene incriminato il valletto François Courvoisier, il quale ammette l'omicidio e dichiara di essersi ispirato a racconti Jack Sheppard, pubblicati appena un anno prima da William Harrison Ainsworth.
François Courvoisier viene condannato a morte per impiccagione.

Il marito di Nancy Crampton Brophy
La signora ha scritto tre romanzi su come ammazzare il marito e farla franca, poi il marito l'ha ammazzato veramente.
Però non l'ha fatta franca.

Pedro Ruiz e Monalisa Perez
Pedro, per girare un video da pubblicare su YouTube, ha convinto la fidanzata Monalisa a sparargli da distanza ravvicinata proteggendosi con un grosso volume di un'enciclopedia.
Lui è morto e lei in prigione.
Svanita la possibilità di divenire famoso come YouTuber può sempre diventarlo come vincitore del prestigioso Darwin Award

Rabbi Aryeh Leib Ginsburg
Pare che il rabbino, prendendo un libro dallo scaffale della sua libreria, sia stato travolto dal suo crollo. Quando, con l'aiuto dei suoi studenti, fu finalmente fu liberato dai libri che lo seppellivano completamente avrebbe detto: "Tutti i libri con cui non ero d'accordo, e le cui parole ho respinto, sono caduti su di me. E mentre ero sepolto sotto questi libri, ho fatto pace con loro. Eppure il rabbino Mordechai Yaffe, l'autore di Levushim, non voleva perdonarmi, ed è grazie a lui che sto lasciando questo mondo. "
In quel momento morì

sabato 13 aprile 2019

Cronaca di un disamore. Le orecchie di Karenin

Anna Karenina torna precipitosamente a casa, dopo un breve viaggio a Mosca dal fratello Stiva, per sfuggire al conte Vronskij, appena conosciuto, e per ricominciare la sua vecchia buona e solita vita.
Arrivata in stazione a San Pietroburgo, appena scesa dal treno trova ad attenderla il marito. Lo guarda e la prima cosa che pensa è Dio mio, da quando in qua ha quelle orecchie?
Tutto qui. E niente sarà più come prima.

martedì 9 aprile 2019

leggere è indispensabile

Prima di essere un piacere, o per alcuni il medicamento di ogni malanno, lo strumento del nostro elevarci spirituale, il mezzo per farci vivere altre vite, le ali per volare, (aggiungete pompose definizioni a piacere), quella cosa cosa che ci fa sentire più intelligenti, più empatici, più alti e più magri, prima di tutto questo (ammesso ovviamente che tutto questo lo sia), leggere è assolutamente indispensabile.
Per motivi molto prosaici: perché non saper leggere, non saper comprendere quello che si legge può costare, letteralmente, molto caro.

In aeroporto a Bologna c'è un parcheggio, la wait zone, pensato per chi accompagna o va a prendere un passeggero. È molto comodo, gratuito per i primi 60 minuti, poi si paga 10 euro l'ora. Non è molto frequentato perché l'italiano in genere preferisce intasare le rotonde parcheggiando in modo da creare il maggior intralcio possibile, ma questo è un altro discorso.
Oggi mentre aspettavo mia figlia, appunto nella wait zone, ho visto un'auto avvicinarsi alla sbarra di uscita, l'uomo al volante inserire il talloncino e niente, sbarra bloccata. Altri tentativi, nel frattempo si crea una discreta coda, partono imprecazioni contro la sbarra, il talloncino, il totem che non funziona, il mondo intero.
Interviene un uomo di buon senso che suggerisce di chiamare l'assistenza e di spostarsi per consentire agli altri di uscire.
Il sistema sembra funzionare, le auto cominciano a defluire e il nostro uomo si rimette in coda. Al suo turno la sbarra si blocca nuovamente. Si crea, ovviamente, una nuova coda e nuove imprecazioni fino all'arrivo dell'assistenza che velocemente risolve il problema.
Cosa era successo?
Il nostro uomo ha ammesso tranquillamente di aver lasciato l'auto lì per tre giorni, convinto che fosse gratuito, di non aver letto né le indicazioni, né il talloncino, di essersi fermato alla parola gratis.
Per fare alzare quella sbarra dovrà pagare un riscatto 760 euro.

giovedì 28 marzo 2019

Io e Anna

Da un po' di tempo tutti i giorni, andando e tornando in auto da Faenza dove lavoro, ascolto audiolibri. Oggi ho cominciato Anna Karenina.
Dura 42 ore e 22 minuti. Facendo qualche calcolo dovrei metterci tre mesi.
Comunque se una mattina non mi presento al lavoro avvisate che ho continuato a guidare. Arrivo tranquillamente a Mosca prima che lei si butti sotto il treno.